martedì 5 maggio 2009

Perchè c'è l'IRC all'asilo

L'insegnamento facoltativo della religione cattolica alla scuola dell'infanzia (erroneamente ancora detta scuola materna) è stato istituito in Italia, dall'anno scolastico 1986/87. Prima di allora tuttavia alla maggiorparte di noi maggiori di 19 anni, tale insegnamento è stato propinato ugualmente, senza neanche potercene non avvalere. Tale provvedimento sembrerà quindi inserito nella scuola dell'infanzia per mettere fine ad un abuso; in realtà serve proprio ad avallarlo. Proviamo a pensare infatti a cosa sarebbe successo, verso l'inizio degli anni ottanta se un genitore, accortosi che l'educatrice di suo figlio faceva recitare la preghiera quotidianamente alla classe, fosse andato dalla medesima a protestare. Avrebbe avuto ragione di far cessare la suddetta pratica religiosa, in un contesto in cui all'epoca non era prevista neanche la cultura religiosa, facoltativa o meno che fosse. Il provvedimento che inserisce l'IRC all'asilo come materia facoltativa invece, da indirettamente ragione alle insegnanti, specie laddove, per timore di escludere i propri figli dal resto della classe, nessun genitore ha fatto per loro la scelta del non avvalersi. Si legge infatti nel testo unico sull'istruzione, all'art. 311, comma 2 che : l'insegnamento religioso ed ogni eventuale pratica religiosa, nelle classi in cui sono presenti alunni che hanno dichiarato di non avvalersene, non abbiano luogo in occasione dell'insegnamento di altre materie, nè secondo orari che abbiano per i detti alunni effetti comunque discriminanti. Eeekk! E che altro significa questo se non che, senza la presenza dei suddetti alunni, i soliti guastafeste, per come li presenta il comma in questione, l'insegnamento della religione cattolica da facoltativo, e quindi di secondaria importanza diventa principale, al punto da poter uscire dai confini dell'ora e mezza settimanale (per la scuola dell'infanzia) tenuta dall'insegnante preposta, ed invadere tutto il percorso didattico delle normali materie curriculari.
Questo è quel che succede esattamente nella classe di mia figlia al primo anno nella scuola dell'infanzia, in un istituto in cui da 22 anni a questa parte (a detta di una delle sue insegnanti) non vi erano mai stati altri non avvalentesi. Però 22 anni fa l'IRC non c'era all'asilo, e quando l'altra educatrice mi dice che le preghiere in classe all'inizio della lezione, "le abbiamo sempre fatte recitare!" la cosa mi da da pensare....
Sicuramente non è così dappertutto; dipende dalle educatrici. Teniamo presente che attualmente il corpo insegnanti della scuola dell'infanzia è ancora in parte costituito da personale in possesso di un semplice diploma triennale conseguito dopo la licenza media, che formava soltanto future insegnanti d'asilo, non come era l'istituto magistrale che guardava un pò più lontano, formando anche le future maestre elementari. Non è detto che non ci si debbano attendere ignoranza, bigottismo e presunzione dalle insegnanti laureate, solo che quelle diplomate a neanche diciottanni, e subito inserite nel mondo della scuola, più spesso sono appunto quelle che hanno sempre fatto recitare le preghiere ai loro allievi ed impartito loro nozioni di religione cattolica, anche quando ciò era totalmente incostituzionale. Ebbene, per questo tipo di insegnanti, ignoranti in termini di costituzione scolastica, bigotte e presuntuose, l'inserimento dell'IRC facoltativo, in realtà significa la piena autorizzazione ad impostare tutta la didattica su basi cattoliche, come del resto hanno sempre fatto del tutto arbitrariamente.

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