lunedì 18 maggio 2009

IN CASTIGO PERCHE' ALL'ASILO NON VUOI FARE RELIGIONE

martedì, ottobre 02, 2007
La sento ancora nelle orecchie mia madre: "Che hai messo a fare tua figlia nella classe d'asilo con la refezione? Tu non hai un lavoro fisso, che senso ha tenerla a scuola tutto quel tempo?" E poi ovviamente "Ma capirai che male può farle un pò di religione! E se fossi davvero per la possibilità di scelta, lasceresti scegliere a lei!"

Premesso che ognuno/a ha le proprie ragioni, per fare quel che ritiene più giusto circa l'educazione dei propri figli... può davvero scegliere un bambino, i cui genitori hanno deciso che si avvalga dell'IRC, se essere o meno cattolico? Stiamo parlando di bambini della scuola d'infanzia, dai 2 anni e mezzo ai cinque.
Nella scuola di mia figlia, fino all'anno scolastico 2006/07, nell'unica classe dove, per assenza della refezione, fino ad allora non contemplava l'opzione della doppia insegnante, un bambino non poteva scegliere. Se non voleva seguire l'ora di religione cattolica, veniva messo in castigo dall'insegnante preposta, senza che l'educatrice di ruolo ritenesse che fosse il caso si intervenire, "per non interferire nel lavoro della collega" -parole dell'educatrice in questione.
Questo è ciò che è capitato all'inizio dello scorso anno scolastico ad una bambina di tre anni al suo primo anno nella scuola pubblica. I suoi genitori ci hanno messo un bel pò per riuscire a sapere dalla propria figlia come mai da che andava a scuola con piacere, all'improvviso piangeva per non volerci andare più. Evidentemente la bambina si sentiva in colpa credendo di meritare il castigo imposto a chi come lei si rifiutava di seguire un tipo di insegnamento, e pertanto con i suoi genitori era reticente.
Una volta scoperto il problema, interrogata l'insegnante di religione sull'accaduto, quest'ultima giustificò il proprio comportamento asserendo di averlo assunto "perchè così la bambina impara" impara cosa? Ad odiare la religione, come minimo! Le risposero i genitori.

Mentre l'educatrice curriculare che non interviene "per non interferire con il lavoro della collega", cosa si meriterebbe di sentirsi rispondere in merito? Che un'educatrice di scuola d'infanzia ed un insegnante di religione cattolica, sia pure in missione nella stessa classe presso la stessa scuola, non sono affatto colleghe! Infatti per insegnare ai bambini di asilo e scuola primaria, agli insegnanti di IRC non viene richiesta quel tipo di abilitazione. Pertanto la compresenza dell'educatrice curriculare, e dell'insegnante di religione durante l'ora di IRC, è d'obbligo, proprio per facilitare l'approccio di quest'ultima con i piccoli allievi.
L'educatrice che ha soprassieduto agli episodi di maltrattamenti dell'insegnante di IRC ai danni della sua allieva treenne, era invece tenuta se non obbligata, ad intervenire proprio per evitare che gli stessi si verificassero.
...a meno che le 2 sciagurate non intendessero simulare ai propri allievi con un esempio pratico l'efficacia dell'inquisizione.
2 commenti:

AforAvenge ha detto...
Accidenti ma è da non crederci....cioè...ci sarebbero gli estremi persino per una denuncia credo!
Ma fanno religione anche all'asilo, adesso (O era il mio in cui no nsi faceva?)?.
Beh, la "vita da laico" è davvero duro, in Italia poi non ne parliamo...davvero un bel blog.
Scambiandosi esperienze di vita possiamo avere visioni sempre più approfondite del problema e, in generale, della realtà.
9/10/07 12:34 PM
Laura ha detto...
In Italia dobbiamo a Craxi l'inserimento dal 1986, dell'ora di religione "facoltativa" anche all'asilo. Io all'asilo ci sono andata nell'anno scolastico 1973/74, e pur non dovendoci essere religione...si faceva lo stesso.
Comunque la buona notizia è che da quest'autunno l'"Unione atei ed agnostici razionalisti" è diventata A.P.S: cioè si costituisce parte civile in casi di diffide, denunce etc., pagando pure tutte le spese processuali.
9/10/07 8:13 PM

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