lunedì 18 maggio 2009

RAPPORTO UNICEF ITALIA 2003

lunedì, dicembre 10, 2007
Analisi del Rapporto presentato dall’Italia ai sensi dell’art. 44 della Convenzione sui diritti dell’infanzia

OSSERVAZIONI CONCLUSIVE 2003

(Capitolo sui) DIRITTI CIVILI E POLITICI

(paragrafo della) Libertà di pensiero

29. Il Comitato esprime preoccupazione relativamente al fatto che, come
indicato nel rapporto dello Stato parte [par.147], i bambini, soprattutto
nelle scuole elementari, possano essere emarginati se si astengono
dall’insegnamento religioso, incentrato essenzialmente sulla confessione
cattolica. Inoltre, il Comitato esprime preoccupazione per il fatto
che i genitori, in particolar modo quelli di origine straniera, non sempre
sono al corrente della non obbligatorietà dell’educazione religiosa.



Le Osservazioni conclusive sono state rivolte all’Italia dal Comitato sui diritti dell’infanzia, in seguito all’esame del secondo Rapporto periodico sullo stato di attuazione della Convenzione di New York sui diritti dell’infanzia, presentato dallo Stato italiano il 21 marzo 2000. L’esame del Rapporto italiano è avvenuto nel corso della XXXII Sessione del Comitato, il 31 gennaio 2003. Il Comitato è stato istituito dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia (art. 43) ed è composto da 18 esperti, che hanno il compito di esaminare i progressi compiuti dagli Stati parti nell’attuazione degli obblighi contratti con la ratifica della Convenzione. Gli Stati parti si impegnano a sottoporre i propri Rapporti periodici al Comitato entro due anni dall’entrata in vigore della Convenzione e, in seguito, ogni cinque anni.

2 commenti:

monicavita ha detto...
Non so se sia peggio essere emarginati perchè non ci si avvale dell'IRC, oppure avvalersene ed integrarsi in un contesto che ti fa diventare ottusa; forse ci dovrebbe essere la garanzia di esprimere a fatti e a parole le proprie diversità, ma accettare la diversità per un credente è una contraddizione in termini: se la loro fede è "la verità" e non un'opinione, come potranno mai rispettare le opinioni "sicuramente false" degli altri, che siano atei o di altre fedi? L'unica possibilità che hanno i non cristiani per sopravvivere è sperare che la "carità cristiana" degli anni futuri non somigli a quella degli anni passati. E resistere e lottare..
12/12/07 6:05 AM
Laura ha detto...
un articolo sul'Espresso (o sul Venerdì) diceva la stessa cosa, cioè parlava dell'impossibilità per gli stranieri in Italia di integrarsi con le loro religioni, qui da noi, a causa del Concordato che leggittima la (presunta) superiorità di una fede su di un'altra.
Comunque ci è stato segnalato questo rapporto UNICEF da Raffaele Carcano dell'UAAR, a noi del gruppo di discussione ORAALTERNATIVA perchè vi facessimo un richiamo nel volantino informativo sull'oraalternatviva, da distribuire fuori le scuole nel periodo delle iscrizioni.
Appena il volantino sarà approvato ne farò un post linkato permanentemente al lato nell'homepage del blog.
12/12/07 10:00 AM

BLOG ACTION DAY - AMBIENTE-

lunedì, ottobre 15, 2007
Non molti anni fa, le insegnanti di Economia domestica, vennero, previo addestramento, convertite in insegnanti di educazione tecnica. Negli ultimi tempi, tali insegnanti sono stati ulteriormente riciclati per fornire ai ragazzi le basi per l'uso del pc.

La mia idea di oggi, in tema con il blog action day sui problemi dell'ambiente, è di prendere gli insegnanti di religione cattolica, già in ruolo, e riciclarli in insegnanti di ecologia; e se è troppo difficile perchè almeno al sud, bisognerebbe istruire prima dei ragazzi, anche bidelli ed insegnanti...allora propongo di riesumare la vecchia economia domestica sempre buona per insegnare alla brava massaia a conservare bene frutta e verdura perchè non deperisca prima di poter essere consumata.

CALENDARI PER LE PARI OPPORTUNITA' 2

martedì, ottobre 09, 2007
Eureka! Ci sono voluti mesi e mesi ma alla fine l'educatrice d'infanzia più evoluta fra le 2 che ha mia figlia, ha capito come si leggono i calendari, e come sono fatti quelli davvero utili allo scopo.

In occasione della festa del papà, nel marzo scorso, tale insegnante, aveva annoverato la suddetta festa fra quelle cattoliche, perchè questa cadeva il giorno di San Giuseppe.

In un piovoso week-end autunnale invece, si è trovata fra le mani il pregevolmente illustrato - con stampe acquerellate - calendario dell'Erbolario, dove nella casella del giorno 19 del mese di marzo, c'è scritto semplicemente, in corsivo rosso: Festa del papà.
Ieri mattina ho trovato il calendario dell'Erbolario appeso in aula: è' l'alba di una nuova epoca nella classe di mia figlia?

Intanto molte nubi si addensano direttamente dalla direzione d'istituto, sul mercoledì delle ceneri prossimo venturo...ci sarà da combattere, ma già la presenza in almeno una delle 4 classi della scuola di un calendario laico, mi potrà dare man forte nella lotta per la difesa della laicità.

IN CASTIGO PERCHE' ALL'ASILO NON VUOI FARE RELIGIONE

martedì, ottobre 02, 2007
La sento ancora nelle orecchie mia madre: "Che hai messo a fare tua figlia nella classe d'asilo con la refezione? Tu non hai un lavoro fisso, che senso ha tenerla a scuola tutto quel tempo?" E poi ovviamente "Ma capirai che male può farle un pò di religione! E se fossi davvero per la possibilità di scelta, lasceresti scegliere a lei!"

Premesso che ognuno/a ha le proprie ragioni, per fare quel che ritiene più giusto circa l'educazione dei propri figli... può davvero scegliere un bambino, i cui genitori hanno deciso che si avvalga dell'IRC, se essere o meno cattolico? Stiamo parlando di bambini della scuola d'infanzia, dai 2 anni e mezzo ai cinque.
Nella scuola di mia figlia, fino all'anno scolastico 2006/07, nell'unica classe dove, per assenza della refezione, fino ad allora non contemplava l'opzione della doppia insegnante, un bambino non poteva scegliere. Se non voleva seguire l'ora di religione cattolica, veniva messo in castigo dall'insegnante preposta, senza che l'educatrice di ruolo ritenesse che fosse il caso si intervenire, "per non interferire nel lavoro della collega" -parole dell'educatrice in questione.
Questo è ciò che è capitato all'inizio dello scorso anno scolastico ad una bambina di tre anni al suo primo anno nella scuola pubblica. I suoi genitori ci hanno messo un bel pò per riuscire a sapere dalla propria figlia come mai da che andava a scuola con piacere, all'improvviso piangeva per non volerci andare più. Evidentemente la bambina si sentiva in colpa credendo di meritare il castigo imposto a chi come lei si rifiutava di seguire un tipo di insegnamento, e pertanto con i suoi genitori era reticente.
Una volta scoperto il problema, interrogata l'insegnante di religione sull'accaduto, quest'ultima giustificò il proprio comportamento asserendo di averlo assunto "perchè così la bambina impara" impara cosa? Ad odiare la religione, come minimo! Le risposero i genitori.

Mentre l'educatrice curriculare che non interviene "per non interferire con il lavoro della collega", cosa si meriterebbe di sentirsi rispondere in merito? Che un'educatrice di scuola d'infanzia ed un insegnante di religione cattolica, sia pure in missione nella stessa classe presso la stessa scuola, non sono affatto colleghe! Infatti per insegnare ai bambini di asilo e scuola primaria, agli insegnanti di IRC non viene richiesta quel tipo di abilitazione. Pertanto la compresenza dell'educatrice curriculare, e dell'insegnante di religione durante l'ora di IRC, è d'obbligo, proprio per facilitare l'approccio di quest'ultima con i piccoli allievi.
L'educatrice che ha soprassieduto agli episodi di maltrattamenti dell'insegnante di IRC ai danni della sua allieva treenne, era invece tenuta se non obbligata, ad intervenire proprio per evitare che gli stessi si verificassero.
...a meno che le 2 sciagurate non intendessero simulare ai propri allievi con un esempio pratico l'efficacia dell'inquisizione.
2 commenti:

AforAvenge ha detto...
Accidenti ma è da non crederci....cioè...ci sarebbero gli estremi persino per una denuncia credo!
Ma fanno religione anche all'asilo, adesso (O era il mio in cui no nsi faceva?)?.
Beh, la "vita da laico" è davvero duro, in Italia poi non ne parliamo...davvero un bel blog.
Scambiandosi esperienze di vita possiamo avere visioni sempre più approfondite del problema e, in generale, della realtà.
9/10/07 12:34 PM
Laura ha detto...
In Italia dobbiamo a Craxi l'inserimento dal 1986, dell'ora di religione "facoltativa" anche all'asilo. Io all'asilo ci sono andata nell'anno scolastico 1973/74, e pur non dovendoci essere religione...si faceva lo stesso.
Comunque la buona notizia è che da quest'autunno l'"Unione atei ed agnostici razionalisti" è diventata A.P.S: cioè si costituisce parte civile in casi di diffide, denunce etc., pagando pure tutte le spese processuali.
9/10/07 8:13 PM

BENEDIZIONE DI PASQUA


domenica, luglio 01, 2007
Due anni fa, un pomeriggio di molto prima di Pasqua, il parroco della chiesa vicino casa mia, decise che avevamo tutti noi della zona, assolutamente bisogno di ricevere una sua benedizione e, dispensore di acqua benedetta tascabile alla mano, partì alla volta delle nostre case. Prima di farlo, neanche 2 ore prima, mise un cartello sul portone del mio palazzo, con su scritto che sarebbe passato di li a poco a benedire. La baby sitter della mia bambina, prendeva servizio alle 15.00; quando quel giorno passò per il portone, il suddetto cartello non era ancora stato affisso. Poichè pioveva, lasciò quindi a sgocciolare fuori della porta, l'ombrello che altrimenti le avrei detto di lasciare dentro, per non indurre il parroco a pensare, come poi si verificò, che poichè eravamo rientrati, fossimo disponibili a ricevere la benedizione.
Quindi si fecero le cinque; io riposavo, la babysitter stava addormentando la piccola, e nessuna delle due sapeva che il parroco stava per venire a benedire. L'uomo ed una sua aiutante bussarono la prima volta. La babysitter sapeva che non erano attese visite, e pertanto, essendo impegnata ad addormentare la bambina, non aprì. Il bastardo, visto l'ombrello fuori dell'uscio, aveva la prova che qualcuno in casa c'era, e convinto che questo qualcuno fosse desideroso di ricevere la sua benedizione, bussò la seconda volta. Nessuno gli aprì. Bussò ancora. Niente. Bussò di nuovo; e siamo a quattro. Intanto nel sonno io cominciavo a percepire qualcosa; mia figlia con tutti quegli scampanellii non riusciva a prender sonno, quindi la baby sitter in soggiorno, ed io dalla mia stanza, alla QUINTA bussata decidemmo di aprire. Io che sono miope, corsi alla porta senza occhiali, per non perdere tempo, nella convinzione che, se qualcuno bussava per ben CINQUE volte alla mia porta, come minimo stava andando a fuoco il palazzo. Intanto la babysitter aveva già aperto; il parroco le si era presentata dicendo:" dobbiamo benedire la casa", e non una parola di scuse, vedendola aprire la porta dopo tante bussate, con una bambina piccola in braccio. Il parroco era straniero, d'aspetto anglofono, pertanto solo per questo gli passai il "dobbiamo" usato al posto di "vorremmo", o "dovremmo" o meglio ancora di un "possiamo?"....
Quando misi piede nel soggiorno il parroco e la sua aiutante erano già dentro anche loro; la bimba era sveglia, io pure...non rimaneva altro da fare che acconsentire alla benedizione. Il parroco invitò allora noi presenti a recitare insieme un Padre nostro...ma quando io feci presente che erano troppi anni che non ne recitavo uno per potermelo ricordare, tomo tomo, cacchio cacchio, l'essere inopportuno se ne venne che in quel caso la benedizione non si poteva farla perchè lui non avrebbe fatto nulla contro la nostra volontà...come se disturbare la tranquillità della mia casa, scampanellando infinite volte, dando per scontato il mio credo religioso, fosse una cosa fatta secondo la mia volontà...

L'IRC ALLE ELEMENTARI PER SPINGERE ALLA PRIMA COMUNIONE


lunedì, maggio 28, 2007
In principio l'IRC in Italia era obbligatoria, e serviva a ciò cui serve adesso: omologare tutti al credo cattolico, e far sentire gli altri non battezzati "diversi", anche istigando al razzismo non solo religioso, proprio in nome di una presunta superiorità spirituale delle civiltà cattoliche sulle altre.
Quando divenne facoltativa, durante gli anni '70, non potendo il Vaticano avere la certezza che l'insegnante multidisciplinare l'impartisse ai suoi allievi, fece in modo di mandare nelle quinte classi d'elementari, alcuni suoi inviati, sottoforma di suore o frati, per controllare che la parola di Dio fosse stata trasmessa, che tutti i bambini avessero fatto o fossero in procinto di fare la Prima Comunione, e nel caso contrario, di intervenire con tatto d'elefante a redarguire poveri innocenti sulla loro mancata omologazione.

Ma a 10 anni è tardi per richiamare all'ordine divino bambini neanche battezzati, dicendo loro che senza quel Sacramento sono come animali. Figuriamoci per convincerne altri a sciropparsi un anno di catechismo, e una mattina di digiuno dentro un abito monacale perchè gli si aprano le porte del Regno dei Cieli.
Allora fallito l'espediente dell'inviato speciale, nonchè spia, bisognava correre ai ripari su più fronti:

Un insegnante di religione meglio se assolutamente a digiuno di psicologia infantile (che quindi ci va giù pesante con descrizioni dell'inferno ed altri espedienti intimidatori)

L'ora di religione cattolica anche alla scuola dell'infanzia

Due anni di catechismo per conseguire la Prima Comunione (durante i quali si presuppone che i bambini vadano regolarmente a messa, trascinandovi anche i genitori)



Pubblicato da ...una laica a 13:17
Etichette: Coecirzione delle famiglie, L'ora di religione, Religione di Stato

PRIMA COMUNIONE; A COSA SERVE ALLA CHIESA

lunedì, maggio 28, 2007
I nati fino agli anni '50 da famiglie cattoliche, ricevevano a pochi giorni di distanza Prima Comunione e Cresima all'inizio della pubertà, su imitazione degli ebrei che diventano: Figli/e dei comandamenti a 12 anni e un giorno le femmine, e 13 e un giorno i maschi. Questi momenti della vita religiosa dei fanciulli, unitamente al battesimo dei Testimoni di Geova, (11 anni) la Confermazione dei protestanti, e via dicendo, avvengono dalla comparsa delle religioni abramitiche sulla terra, per controllare e manipolare la vita soprattutto sessuale e di relazione dei loro adepti. Per gli antenati degli adolescenti ebraici contemporanei, la minaccia di lapidazione per le ragazze che concepivano al di fuori del matrimonio, e l'esempio bibblico di come Onan fu fatto morire da Dio perchè spargeva il seme in terra, si traducono ai giorni nostri, nel tentativo di inculcare il senso di colpa ed alimentare fobie nei confronti del sesso, nei preadolescenti contemporanei, in un'età in cui le pulsioni sono ancora controllabili da loro stessi e dagli adulti che se ne occupano.
E' bene far notare che la Prima Comunione non è di per se un sacramento, ma è solo propedeutica per la Cresima, per conseguire la quale c'è bisogno del certificato del solo Battesimo. Nel caso dei cattolici, infatti, la Prima Comunione, serve anche perchè la Chiesa si assicuri che il Battesimo sia stato somministrato a tutti i bambini, e nel caso contrario, le dia modo di intervenire per riparare alla mancanza.
Dagli anni '60, in occidente, a causa delle contestazioni giovanili, Prima Comunione e Cresima vengono somministrate distanziate di parecchi anni; la P. Comunione, molto prima dell'inizio della pubertà, e la Cresima quasi alla fine, (come avviene tutt'ora per la Confermazione degli ebreaici impartita a 18 anni) anche se nei piccoli centri del nord Italia, questo Sacramento sta rispuntando già a 12 o 11 anni d'età. Con l'anticipazione della Prima comunione e della sua catechesi, la Chiesa ha tutto il tempo di sopperire all'evangelizzazione dei fanciulli in vista della Cresima, laddove le famiglie sono manchevoli, cosa impossibile da fare a pubertà avvenuta quando i giovani sono nel pieno della contestazione nei confronti della famiglia e delle istuituzioni (specie religiose)